DRAMMATIZZAZIONE SONORA IN QUATTRO STAZIONI
sul Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi

Rilettura musico-teatrale moderna dell’antichissimo mito d’Arianna, musa di Monteverdi e De Chirico.

Un’operazione musicale e drammaturgica che si muove nel tempo e nello spazio per essere una riflessione “di pancia” sulla solitudine umana.
Sulle note del celebre Lamento, il mito greco e il recitar cantando monteverdiano riaffiorano come tracce archeologiche nei suoni e nelle immagini, ma immersi all’interno di una partitura scenica
che è onirica e metafisica, in un dialogo serrato tra i musicisti-performers, il pubblico e gli spazi del teatro. Un escatologico rito in movimento, in un’ibridazione di linguaggi che unisce a specchio echi barocchi, sonorità elettroniche e contemporanee, alea e performance teatrale.


MUSICISTI E PERFORMER:
Paola Bianchi voce
Laura Faoro flauti
Elia Moretti percussioni
Mario Mariotti trombe
Silvia Cignoli chitarra elettrica – elettronica
con Carlo Centemeri cembalo e tastiere.

Musiche:
C. Monteverdi, canto gregoriano, elettronica, free improvisation, experimental music
Nuova versione teatrale 2021 per PACTA 2020-2021 e PactaSoundZone 2020-2021

I musicisti dell’edizione 2017 (Faoro, Cignoli, Mariotti, Moretti)

Lo spettacolo:

Un ensemble di musicisti performer formato da Laura Faoro (flauti), Mario Mariotti (trombe), Silvia Cignoli (chitarra elettrica), Elia Moretti (percussioni) e Paola Bianchi (voce) con Carlo Centemeri al cembalo e alle tastiere, mette in scena una drammatizzazione contemporanea del Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi, in un’ibridazione metateatrale che mescola nel linguaggio elettronica, alea e performance, mentre nella partitura scenica raccorda suggestioni visive, sonore e letterarie attorno alla figura di Arianna lontane nel tempo, saldando assieme mito greco e recitar cantando monteverdiano, fino alle atmosfere allucinate di De Chirico.

La performance nasce come creazione collettiva, pensata in chiave strettamente site specific, in quanto articolata in quattro “stazioni” – le quattro sezioni del Lamento d’Arianna monteverdiano – che sono contemporaneamente ambienti acustici, emotivi e fisici, scelti utilizzando come scenografia le possibilità del luogo stesso.

Posizionando una differente strumentazione in rapporto agli spazi del teatro e unendo suono, mimo e movimento, gli artisti creano una spazializzazione sonora e timbrica in un gioco di rifrazioni fra sorgenti acustiche e ambiente, così da immergere il pubblico in un evento musicale e drammaturgico assieme, svincolandolo dalla sedia fissa, e facendogli seguire in prima persona il “filo” della storia di Arianna e Teseo.

Si crea dunque una rappresentazione che vive fortemente della relazione fra i musicisti e il pubblico il quale, con il proprio ascolto itinerante e il proprio feedback emozionale è chiamato a stare dentro la performance.

Nella nuova versione 2021 l’ensemble si arricchisce della presenza della voce accompagnata dal cembalo, a rappresentare l’Arianna antica, quale ricordo/ fantasma/ oracolo arcaico dell’originale tema monteverdiano; il quartetto strumentale acquista viceversa una duplice funzione, ibrida come la sua doppia natura acustica ed elettrica: “coro” tragico a commento della voce che piange il mitico abbandono, e incubatore contemporaneo che ritualizza e riattualizza la storia in chiave moderna, nei suoni, nelle azioni e nei gesti fisici e vocali.


La nascita del progetto:

Lo spettacolo nasce come creazione d’ensemble, frutto dell’incontro di strumentisti di estrazione classica, ma tutti con alle spalle una solida attività che spazia dal teatro, al jazz, all’elettronica, all’improvvisazione, uniti dal comune desiderio di dar vita a progetti intermediali, che esplorino la soglia espressiva liminare “tra” i linguaggi della performance dal vivo. Quella stretta area di margine, dove le molteplici prospettive artistiche coesistono e collaborano contaminandosi e rafforzandosi a vicenda, per restituire al pubblico, presente in carne e ossa, un’esperienza emozionale inedita e plurisensoriale.

Il progetto debutta nel 2017 come produzione di Canone Inverso con il sostegno del Municipio 3 di Milano nella Chiesa di San Giovanni in Laterano per il Festival “Monteverdi 450”, con il patrocinio della SIMC Società Italiana di Musica Contemporanea nell’ambito del progetto “Monteverdi e la musica contemporanea”.

Selezionato nel 2019 per la rassegna Percorsi… 2019 con il sostegno del Comune di Cinisello Balsamo, il progetto è stato riadattato site specific per il parco e gli spazi di Villa Ghirlanda Silva.

Per saperne di più dal web…. attività artistica e curiosità:

Laura FaoroSilvia CignoliPaola BianchiMario MariottiElia MorettiCarlo Centemeri

Edizione 2017, Chiesa di San Giovanni in Laterano, Milano.